PSICOLOGIA DI COMUNITA' come METODOLOGIA DELL'INTERVENTO EDUCATIVO
La
Psicologia di Comunità tenta
di ragionare
sulla
complessità
dell'inter-relazione
che
sussiste tra
le persone, il loro
contesto e i sistemi sociali di cui fanno parte.
La
Psicologia
di Comunità
si propone di migliorare la qualità
di vita delle
persone proprio agendo
sulla relazione
tra la persona ed il suo
ambiente. I concetti chiave di questo approccio
psicologico sono:
- Senso di comunità;
- Sostegno sociale;
- Mutuo e auto – aiuto.
Lo
psicologo Stanley
Murrell
sottolinea l'importanza di poter partecipare
al proprio benessere
(benessere,
che
non è un dato assoluto).
Una
variabile
fondamentale
per costruire il benessere è
il
potere,
che
è presente inevitabilmente tra
persone
e sistemi, di cui si dovrebbe essere consapevoli.
Tutto
viene calato in un contesto ed è all'interno di questo che possono
essere soddisfatti i bisogni dell'individuo.
Nella
“Sintesi di Murrell”
non si tenta di risolvere i problemi ma si cerca di rendere la
persona più adattiva (non adeguata) per saper rispondere alle
richieste dell'ambiente.
L'educatore,
nella metodologia dell'intervento educativo, che ha come riferimento
la Psicologia di comunità, non ha come primo obiettivo quello di
risolvere
il problema dell'individuo o le condizioni ambientali, ma
agisce per facilitare e predisporre il terreno, affinché le persone
possano trovare da sé le soluzioni ai problemi.
Si
progetta un cambiamento che viene definito con le
persone. Le persone così hanno modo di auto-apprendere.
Si
lavora affinché il progetto vada a morire: l'educatore non deve aver
ragione d'essere dopo l'intervento.
Nella
testa dell'educatore ci devono essere ipotesi
sui desideri
dell'altro, per creare
con lui una relazione, che
porti a costruire significati su di sé.
In questo modo l'operatore
diventa strumento
per dei processi di
apprendimento.
La finalità
ultima deve essere quindi di portare il soggetto sul terreno della
costruzione di senso.
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