LE PREMESSE DI UN PROGETTO EDUCATIVO
Progettare nella sua radice etimologica significa “gettare avanti” .
Progettare è volere dare delle risposte ad una domanda, per cambiare una determinata situazione.
Progettare nella sua radice etimologica significa “gettare avanti” .
Progettare è volere dare delle risposte ad una domanda, per cambiare una determinata situazione.
CAMBIAMENTO
È dunque il cambiamento il nodo centrale del progetto. Cambiamento che può essere inteso talvolta anche come mantenimento di determinate situazioni (es. abilità acquisite)
Nella progettazione ci sono essenzialmente due modelli culturali di riferimento: quello scientifico/lineare e quello complesso.
Nel modello culturale complesso si dà importanza soprattutto al processo di micro-scelte.
Le micro-scelte nascono poiché non tutto ciò che succede nel quotidiano è governabile.
Il cambiamento è spesso irregolare, discontinuo ed incoerente; talvolta capitano eventi non prevedibili che modificano il percorso pre-visto. La realtà quindi procede per concatenazioni che noi non sempre riusciamo a controllare; si è all'interno di un percorso che non è mai lineare.
INTERROGARSI SULLA REALTA'
All'inizio del percorso, dovremmo riflettere sul problema di “interrogare il reale”, ovvero dovremo farci delle domande sulle persone (utenti, minori, alunni, ecc) sulle quali si definiranno obiettivi e finalità del progetto.
E' importante capire quali sono le nostre rappresentazioni sul problema per entrare in contatto con le rappresentazioni altrui. Quale visione hanno gli altri del proprio bisogno, come lo vivono?
Fare un progetto è riflettere su una necessità, una domanda e dare a questa una risposta. Progettare è poi avere la ragionevole flessibilità per ripensare e ridefinire se è il caso, obiettivi e metodologie d'intervento anche durante il percorso educativo, ovvero anche dopo la stesura del progetto stesso.
Il minore prima di tutto, prima di ogni teorica previsione.
Nella progettazione ci sono essenzialmente due modelli culturali di riferimento: quello scientifico/lineare e quello complesso.
Nel modello culturale complesso si dà importanza soprattutto al processo di micro-scelte.
Le micro-scelte nascono poiché non tutto ciò che succede nel quotidiano è governabile.
Il cambiamento è spesso irregolare, discontinuo ed incoerente; talvolta capitano eventi non prevedibili che modificano il percorso pre-visto. La realtà quindi procede per concatenazioni che noi non sempre riusciamo a controllare; si è all'interno di un percorso che non è mai lineare.
INTERROGARSI SULLA REALTA'
All'inizio del percorso, dovremmo riflettere sul problema di “interrogare il reale”, ovvero dovremo farci delle domande sulle persone (utenti, minori, alunni, ecc) sulle quali si definiranno obiettivi e finalità del progetto.
E' importante capire quali sono le nostre rappresentazioni sul problema per entrare in contatto con le rappresentazioni altrui. Quale visione hanno gli altri del proprio bisogno, come lo vivono?
Fare un progetto è riflettere su una necessità, una domanda e dare a questa una risposta. Progettare è poi avere la ragionevole flessibilità per ripensare e ridefinire se è il caso, obiettivi e metodologie d'intervento anche durante il percorso educativo, ovvero anche dopo la stesura del progetto stesso.
Il minore prima di tutto, prima di ogni teorica previsione.
L.C.